Museo Diocesano di Genova: Da venerdì 25 aprile a lunedì 30 giugno, “Il cardinale Pietro Boetto, arcivescovo di una città ferita”, a cura di Paola Martini e Francesco Mortola.
In occasione della ricorrenza degli 80 anni dalla Liberazione dell’Italia dai nazifascisti, il Museo
Diocesano e la Fondazione San Lorenzo Impresa Sociale hanno voluto ricordare uno dei protagonisti
di quei terribili anni, organizzando l’esposizione intitolata “Il cardinale Pietro Boetto, arcivescovo
di una città ferita”, a cura di Paola Martini e Francesco Mortola (25 aprile – 30 giugno 2025), in
collaborazione con l’Archivio Capitolare e Diocesano e il Museo del Risorgimento – Casa Mazzini.
Genova, unica tra le città ad essersi liberata da sola grazie all’insurrezione dei partigiani, città
medaglia d’oro al Valor Militare, deve questo suo primato anche all’azione prudente, lungimirante e
diplomatica del suo Arcivescovo Pietro Boetto (dal 1938 al 1946) che riuscì a evitare la distruzione
del porto. Infine, sempre il “Padre buono” di Genova – come veniva chiamato il cardinale – fu colui
che dopo ore di estenuante trattativa a Villa Migone, convinse il generale tedesco Meinhold a firmare
la resa, abbandonando la città.
Pietro Boetto fu però anche altro: uno strenuo difensore dei più poveri e dei più deboli – tra cui le
molte famiglie ebree in pericolo di vita -, una persona mite e vicina al suo popolo in un’opera di
supporto continuo in quei terribili anni di distruzione e uccisioni di vittime civili innocenti. Un
comportamento esemplare e profondamente umano che gli venne riconosciuto da tutti, fino ad essere
nominato nel 2017 “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, l’Ente Nazionale per la memoria della
Shoah.
Grazie agli studi e alle ricerche di don Francesco Mortola, saranno presentate le minute di alcune
lettere tratte dalla corrispondenza dell’Arcivescovo tra il 1938 e il 1945, molte delle quali autografe,
redatte su fogli di fortuna, altre dattiloscritte e corrette a mano. Queste minute rappresentano solo una
parte dei costanti ragguagli sulla situazione genovese che il cardinale Boetto indirizzava sia alla
Santa Sede che ai suoi collaboratori, ad altri sacerdoti, a singoli cittadini. Dalla lettura di questi
documenti e dalle immagini impressionanti di una città distrutta dai bombardamenti emerge con
grande forza la capacità dell’Arcivescovo di ascoltare, mediare, aiutare in modo concreto senza mai
perdere la speranza nella pace.
La firma della resa a Villa Migone – in mostra sarà esposta la macchina da scrivere utilizzata per
l’occasione – sarà l’atto definitivo di una resistenza continua e coraggiosa per restituire alla città la
dignità di luogo libero.
Grazie alla collaborazione con il Museo del Risorgimento – Casa Mazzini (Via Lomellini 11 –
Genova) sarà possibile vedere l’originale dell’atto di resa, esposto in Museo in occasione del 25
aprile. In Cattedrale la tomba dell’arcivescovo, collocata nella navata destra, sormontata dalla sua
statua, continuerà a ricordarci le azioni di un vero seguace di Cristo.
Biglietto gratuito: per le scuole e per i ragazzi fino ai 18 anni.
Per informazioni: tel. 010/2475127 (in orario di apertura: lunedì 10-13 e 14-18, da mercoledì a domenica14-18, CHIUSO IL MARTEDI’) info@museodiocesanogenova.it
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Fonte: Museo Diocesano di Genova