19 e 20 aprile – BEA

Teatro della Tosse
In collaborazione  con 
Associazione di volontariato Braccialetti Bianchi 
Presentano
PASSAGGI
III edizione
 

venerdì 19 aprile ore 19.30
sabato 20 aprile ore 20.30

BEA

autore Mick Gordon

traduttore Francesco Scarrone

cast Clara Galante, Sena Lippi, Daniele Roncoregia, Marco Lorenzi

regia Marco Lorenzi

Compagnia Mulino ad Arte 

In prima nazionale una commedia «sulla morte e sui limiti della compassione. Bea è sorprendentemente gioiosa e terribilmente divertente » (The Guardian).

 
Ritorna PASSAGGI la rassegna teatrale che riflette sul tema del fine vita giunta alla terza edizione. La rassegna, nata in collaborazione con l’associazione di volontariato Braccialetti Bianchi, che opera al San Martino e offre accompagnamento e sostegno ai malati terminali e alle loro famiglie, quest’anno ospiterà spettacoli, film, incontri e approfondimenti che hanno per tema il fine vita e ci aiuteranno a riflettere su una nuova etica del vivere e del morire.
Al centro della legge n. 219 del 22 dicembre 2017 conosciuta come DAT (Disposizioni Anticipate del Trattamento) ci sono consenso informato, autodeterminazione e dignità, temi sui quali è necessario interrogarsi.

 

Venerdì 19 aprile ore 19.30 e sabato 20 aprile ore 20.30 in scena BEA di Mick Gordon con la regia di Marco Lorenzi. In prima nazionale una commedia «sulla morte e sui limiti della compassione. Bea è sorprendentemente gioiosa e terribilmente divertente » (The Guardian).

Una giovane donna, forse troppo giovane, con un male incurabile che chiede di essere capita. Una madre, sua madre, che chiede come può trovare la forza di capire. Un giovane uomo, non più troppo giovane, che si chiede come ci si è ritrovato… Questo è Bea.
Vivere è un privilegio, è la forza con la quale ogni essere vivente si fa spazio sulla Terra.
Per natura si è portati a vivere concentrandosi sul presente, proiettandosi verso il futuro. Ma cosa succede quando cambiano le carte in tavola e ci si trova impossibilitati a continuare la meravigliosa corsa della propria esistenza?
Se la vita continua ma le condizioni non garantiscono la dignità della vita quale scelta prendere?
Se la vita prevede una trasformazione allora perché stare aggrappati fino all’ultimo, anche quando non la si può più vivere in maniera indipendente e autonoma?
Dove la coscienza non arriva sorgono paure, pensieri e parole.
Nella partita della vita forse merita giocarsi al meglio le proprie carte.

 

Ingresso 15 euro

 

 

Davide Bressanin

Ufficio stampa

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS

www.teatrodellatosse.it

 

 

 

Di Staff_ReteGenova

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