30 ottobre – Hamlet in Rebibbia – Teatro della Tosse – live streaming in full HD

30 ottobre, ore 20.30

Teatro della Tosse

HAMLET IN REBIBBIA 

da William Shakespeare

Traduzione, adattamento e regia di Fabio Cavalli

Versione in lingue regionali di Francesco De Masi

Musiche in scena di Franco Moretti – Orchestra Popolare Romana

con la partecipazione di Vanessa Cremaschi  (Gertrude – anche violino, canto e danza)

e Chiara David (Ofelia, anche violino, chitarra, canto e danza)

Scene di Franco De Nino e Fabio Settimi

Costumi di Paola Pischedda

Regia video di Fabio Cavalli e Gianluca Rame

Direttore della fotografia Paolo Modugno

Allestimenti tecnici Flow Up – Direttore tecnico Frediano Iraci Sareri

Disegno luci Alessio Pascale

Suoni in presa diretta Easy Light

 

Lunedì 30 ottobre, alle ore 20.30 il carcere di Rebibbia e la Festa del Cinema di Roma “vengono trasferiti” al Teatro della Tosse di Genova. Va in scena, per la prima volta, in contemporanea, correndo su un ideale red carpet digitale che collega  cinque sale italiane il live streaming in full HD di “Hamlet in Rebibbia”, progetto speciale del Ministero per i beni e le Attività culturali e del Turismo 2017, che solo nel collegamento con la Tosse prevede anche la possibilità di interazione col pubblico. Lo spettacolo è a cura del genovese Fabio Cavalli, anche co-sceneggiatore, coproduttore del pluripremiato “Cesare deve morire”, dei fratelli Taviani e vincitore della Menzione Speciale della Giuria del Premio Migrarti 2016 alla 73° Mostra del Cinema di Venezia per il cortometraggio “Naufragio con spettatore”.  Una serata che del teatro evidenzia gli aspetti sociali, non solo perché protagonista è una compagnia di carcerati ma anche perché, sull’esempio di esperienze come quella del National Theatre di Londra, solleva il dialogo sulla fruizione dello spettacolo dal vivo e su come la tecnologia possa essere una sua preziosa alleata.  Dal 2015 l’Auditorium del Carcere di Rebibbia è connesso in banda larga con la rete ed è stato trasformato in un centro di produzione di eventi live streaming, anche con l’impiego professionale di cittadini in esecuzione penale debitamente formati all’uso delle nuove tecnologie.

Lunedì 30 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro della Tosse di Genova e contemporaneamente al Teatro dell’Arca, all’interno della Casa Circondariale di Marassi, al Teatro Massimo di Cagliari e al Teatro Eliseo di Nuoro va in scena il live streaming di “Hamlet in Rebibbia”, nuova creazione con 25 detenuti-attori – già protagonisti di “Cesare deve morire” – ora alle prese con la più celebre opera di Shakespeare: l’evento propone una sintesi innovativa fra le istanze di recupero sociale dei detenuti attraverso l’esperienza artistica, il massimo coinvolgimento del pubblico e della società civile in questo difficile percorso, e la disponibilità delle più avanzate tecnologie di comunicazione. Lo spettacolo, che solo nella trasmissione alla Tosse prevede anche la possibilità di interazione col pubblico, vede la traduzione, l’adattamento e la regia del genovese Fabio Cavalli, la versione in lingue regionali di Francesco De Masi, le musiche in scena di Franco Moretti (Orchestra Popolare Romana), la partecipazione di Vanessa Cremaschi  (Gertrude – anche violino, canto e danza), Chiara David (Ofelia, anche violino, chitarra, canto e danza), le scene di Franco De Nino e Fabio Settimi, i costumi di Paola Pischedda e la regia video di Fabio Cavalli e Gianluca Rame e la direzione della fotografia di Paolo Modugno.

Per la prima volta la trasmissione delle esperienze teatrali di Rebibbia varca la soglia di più sale teatrali italiane (e ancora una volta delle case di chiunque sia interessato e potrà connettersi visitando il sito www.enricomarisalerno.com) essendo uno degli appuntamenti della Festa del Cinema di Roma, che proietterà anche al MAXXI lo spettacolo per coloro che non fossero riusciti ad accreditarsi nella casa circondariale (sede anche di altri appuntamenti aperti a liberi e detenuti, dal 30 ottobre al 21 dicembre, per la sezione Festa del Cinema a Rebibbia). Il progetto Rebibbia Live Streaming si sviluppa a partire dal 2015 con l’approvazione da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con la collaborazione della Fondazione Cinema per Roma (2016 e 1017) e del Roma City Fest (2016). La posa della fibra ottica che collega l’Auditorium del Carcere alla rete web lo ha così trasformato in un centro di produzione di eventi live streaming, anche con l’impiego professionale di cittadini in esecuzione penale debitamente formati all’uso delle nuove tecnologie. La Struttura, iscritta al Registro imprese cinematografiche presso il MiBACT, ha aperto per la prima volta i suoi cancelli al grande pubblico diventando set del film “Cesare deve morire”, vincitore nel 2012 dell’Orso d’Oro al 62° Festival del Cinema di Berlino, di cui Cavalli è stato coproduttore, co-sceneggiatore, interprete, scenografo e light designer della parte teatrale.

Il valore dell’appuntamento di lunedì prossimo non è rappresentato unicamente da un set entrato ormai nell’immaginario collettivo, che ha come primo evidente merito quello di far uscire il carcere dal perimetro di isolamento emotivo e intellettuale in cui si colloca.  Il vero elemento distintivo è la tecnologia che consente di allargare smisuratamente l’esperienza, raggiungendo il popolo del web e, attraverso la diffusione in banda larga, quello della rete delle sale collegate ad un’unica piattaforma di distribuzione di contenuti live, essendo arrivata a totalizzare 12.000 spettatori all’anno (di cui il 65% sono studenti delle scuole superiori e delle università), un numero non comune per molte sale teatrali italiane. Esperienze come quella del National Theatre di Londra (dal 2009 ha trasmesso oltre 40 produzioni teatrali per circa 5 milioni e mezzo di spettatori in più di 2000 luoghi del mondo) dimostrano come la diffusione video incentivi la fruizione dello spettacolo dal vivo e sia una delle possibili risposte alla crisi di presenze che affligge molte strutture. Stimola la curiosità nei confronti della materia teatrale e la possibilità di partecipare anche dal vivo, raggiunge chi non può (a volte anche solo per ragioni geografiche), non vuole e non frequenterà una sala mostrandogli opere che diversamente resterebbero sconosciute, compensa la mancanza del corpo vivo dell’attore in palcoscenico dal disvelamento dei sentimenti e delle emozioni che passano nei suoi occhi, ripresi in close-up.

Dice Fabio Cavalli dello spettacolo “Hamlet in Rebibbia”: “C’è un’opera di Shakespeare che ha radicali attinenze con i problemi che dominano il contesto carcerario e l’ambiente d’origine di molti reclusi. Il titolo è Amleto, il termine è Vendetta.

Nell’Amleto il giovane principe, chiamato dalla voce del sangue, dal fantasma del padre, vittima di una faida dinastica, indaga implacabilmente sui colpevoli, con lo scopo di compiere la vendetta.

Amleto è il killer obbligato. L’ipotesi di un esercizio di giustizia forse è lontana dalla visione statuale barbarica proposta da Shakespeare. O forse (è la tesi di Carlo Emilio Gadda in Amleto al Teatro Valle, 1952) in quel contesto, il ristabilimento dell’ordine violato non può compiersi altrimenti che nel sangue della strage finale, nella quale innocenti e colpevoli sono ugualmente sacrificati in un atto di purificazione distruttiva. Solo Orazio resta testimone vivente, incaricato di ricordare ai posteri il rischio mortale che comporta la violazione dell’ordine all’interno di una comunità.

Nell’Amleto si rispecchiano i destini di molti degli attori della Compagnia.  E i destini di tutti noi.  Se c’è del marcio nell’antica Danimarca, come ce la passiamo, oggi, fra Roma, Napoli e Reggio Calabria? (Con la sponda delle finanziarie del Nord). Quali faide, tradimenti e lotte fra clan, coprono di sangue le strade delle città, fino a macchiare i palazzi di un potere lontano ed oscuro? Dalla Fortezza di Elsinore al Maschio Angioino il salto spazio-temporale è quasi impercettibile. L’Amleto è cronaca di oggi ed emblema universale della dialettica fra Vendetta e Giustizia”.

  L’evento “Hamlet in Rebibbia live streaming”, progetto speciale del Ministero per i beni e le Attività culturali e del Turismo 2017, è realizzato nell’ambito della Festa del Cinema a Rebibbia, grazie alla collaborazione di La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno, la start-up Ottava Arte, con la Fondazione Cinema per Roma, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre. L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2017 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e in collaborazione con Siae.

 

Ingresso al Teatro della Tosse

€ 10, 00, ridotto per gruppi € 5,00

Info e prenotazioni

Telefono 010 2470793

Mail info@teatrodellatosse.it

www.teatrodellatosse.it


Ufficio stampa

Elisa Sirianni

e

Davide Bressanin

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS

 

 

 

dall’Auditorium di Rebibbia ai Teatri Italiani e sul web in diretta full HD

nell’ambito della Festa del Cinema di Roma

30 ottobre 2017

 

da William Shakespeare

Traduzione, adattamento e regia di Fabio Cavalli

Versione in lingue regionali di Francesco De Masi

Musiche in scena di Franco Moretti – Orchestra Popolare Romana

con la partecipazione di Vanessa Cremaschi  (Gertrude – anche violino, canto e danza)

e Chiara David (Ofelia, anche violino, chitarra, canto e danza)

Scene di Franco De Nino e Fabio Settimi

Costumi di Paola Pischedda

Regia video di Fabio Cavalli e Gianluca Rame

Direttore della fotografia Paolo Modugno

Allestimenti tecnici Flow Up – Direttore tecnico Frediano Iraci Sareri

Disegno luci Alessio Pascale

Suoni in presa diretta Easy Light

 

 

 

Approfondimenti

 

Perché il Cinema va’ in Carcere.

 

Il carcere è spaccato estremo della società. Un melting pot di lingue e culture, con una popolazione reclusa proveniente da 138 nazionalità diverse (37% su 50.000 detenuti), di età media sotto i 32 anni, compresenti nello stesso luogo e con immaginabili problemi di convivenza. La mediazione culturale fra diversi è un dato di necessità, e il cinema, assieme al teatro, rappresenta il linguaggio universale condivisibile da tutti. Nell’Auditorium di Rebibbia da 15 anni, migliaia di spettatori di qualunque età entrano liberamente per assistere agli spettacoli dei detenuti. Anche le macchine da presa si sono affacciate sempre più spesso e i detenuti si sono appassionati al “dietro le quinte” del cinema. Il Centro Studi Enrico Maria Salerno e la Fondazione Cinema per Roma, offrono al territorio della periferia Est una sala “reclusa” ma aperta a tutti con 340 posti, un grande schermo e una programmazione artistica di qualità. Nel 2016 nasce la Festa del Cinema a Rebibbia, col Ministero di Giustizia e l’Università Roma Tre: proiezioni, incontri, spettacoli in live streaming per il pubblico esterno e interno. Resta in mente al pubblico quando si riaccendono le luci. Anche in un carcere.

 

Breve cronistoria della recente sperimentazione al Teatro del carcere di Rebibbia.

 

Il 7 aprile 2016 l’Auditorium del carcere di Rebibbia è stato connesso in banda larga col web e con l’Aula Magna della Sapienza di Roma per le celebrazioni del Quadricentenario della morte di Shakespeare: la diretta streaming ad alta definizione dell’evento è stata resa disponibile a tutto il pubblico attraverso i portali delle tre università romane e sul sito del Ministero della Giustizia. Per l’occasione è stato proiettato Cesare deve morire, lo straordinario film shakespeariano che i fratelli Taviani hanno girato al carcere di Rebibbia. Al termine della proiezione i detenuti protagonisti della pellicola, in diretta dal carcere, hanno raccontato al pubblico della Sapienza la loro esperienza, di come grazie alla cultura, al teatro, a Shakespeare, hanno potuto intraprendere un cammino per divenire uomini migliori. Alcuni di loro non lasciano la cella da vent’anni, la tecnologia streaming consente loro un assaggio di libertà abbattendo muri e barriere reali e virtuali.

Il 18 e 19 aprile si è svolto il convegno di presentazione dei lavori conclusivi degli Stati Generali dell’esecuzione penale, un lungo percorso di riflessione e approfondimento, voluto dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, durato circa un anno durante il quale 18 tavoli di lavoro, composti da personalità esperte del sistema penitenziario e di diverse discipline, hanno dibattuto e prodotto riflessioni e proposte circa l’esecuzione della pena. L’Auditorium di Rebibbia N.C. ha accolto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il Presidente Emerito Giorgio Napolitano, il Ministro della Giustizia Orlando, S.E. il Cardinale Poletti, il Ministro Alfano, il Sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il Presidente della RAI Monica Maggioni ed altre innumerevoli personalità del mondo politico e giuridico per due giornate di intenso dibattito e approfondimento.

La ripresa e la trasmissione in diretta streaming dell’evento, curata da Fabio Cavalli, è stata diffusa in diretta sul sito del Ministero della Giustizia e presso tutte le carceri italiane, a disposizione anche dei detenuti.

Il 20 ottobre 2016 lo spettacolo Dalla città dolente, con 22 detenuti-attori, è stato trasmesso in diretta live-streaming dall’Auditorium del Carcere all’Auditorium del Maxxi e sul web. L’evento, presentato in esclusiva nell’ambito della Festa del Cinema di Roma grazie alla collaborazione tra il Teatro Libero di Rebibbia – La Ribalta, la Fondazione Cinema per Roma, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, ha riscosso un ampio successo di pubblico e critica, conquistando la stampa nazionale e internazionale con articoli e servizi televisivi dalla Cina e dalla Turchia. Due regie hanno governato l’evento. La regia teatrale dello spettacolo presentato dal vivo, davanti a una platea di 350 persone; e la regia video per lo streaming, con 6 telecamere piazzate sul palcoscenico e in sala, 22 attori-detenuti, l’esperienza di anni di pièces e sperimentazioni in carcere, tanto lavoro e una grande energia. Sul palco di Rebibbia il calore del teatro, dallo schermo dell’Auditorium del Maxxi le emozioni catturate dai primi piani e dalle inquadrature ravvicinate. Uno spettacolo nello spettacolo, senza precedenti, che non poteva passare inosservato, soprattutto perché partito da un carcere.

 

              La funzione dell’Arte in carcere – in particolare del Teatro – è quella di offrire una “seconda opportunità”. Questo principio è contemplato in seno alla Legge penitenziaria vigente ed esaltato  nelle prospettive di riforma in discussione presso le Istituzioni. Fra le linee guida proposte dagli  Stati Generali per l’Esecuzione Penale – convocati dal Ministro Andrea Orlando – l’attività teatrale è valorizzata e promossa come strumento privilegiato di revisione del sé per chi ha subito una condanna penale.

              L’utilizzo delle pratiche artistiche nelle carceri ha avuto recentemente uno sviluppo impetuoso. I dati raccolti attestano che il tasso medio di recidiva – che in Italia supera la cifra preoccupante del 65% – viene drasticamente abbattuto presso coloro che, in stato di detenzione, hanno accesso alla pratica espressiva.

              La diffusione più ampia dei risultati artistici conseguiti dai detenuti – grazie alla guida di Organizzazioni altamente qualificate del Volontariato culturale – ha anche lo scopo di proporre all’opinione pubblica una visione meno drammatica del problema carcerario, rivedendo molti pregiudizi e proponendo un’alternativa all’allarme collettivo alimentato dai media, spesso al di là del ragionevole.

La possibilità di interazione fra Carcere e Spettacolo (teatro, musica, teatro in diretta streaming, proiezioni e produzioni cinematografiche e televisive) è oggi quanto mai concreta ed ha dimostrato, in occasione della Festa del Cinema a Rebibbia e del Rebibbia CityFest 2016, di avere un grande potere di liberazione del dolore penitenziario e contemporaneamente di attrazione per un nuovo pubblico.

Le tecniche avanzate di presa e trasmissione diretta in full HD offrono l’opportunità di mostrare una nuova forma d’arte che nasce in carcere, e per poter uscire ha bisogno di inventare chiavi di lettura formali e metodologie creative  impensate. La chiamiamo Ottava Arte: teatro, cinema, televisione e web TV insieme, da proporre in contemporanea su tutti i canali disponibili.

                           

              Hamlet in Rebibbia è il titolo scelto per diffusione nazionale del teatro da Rebibbia in diretta streaming. Di seguito le fasi del complesso processo produttivo.

–        Allestimento scenico del Laboratorio di Rebibbia: Hamlet in Rebibbia;

–        Spettacolo teatrale aperto al pubblico dei detenuti e al pubblico esterno;

–        Allestimento tecnico del Teatro di Rebibbia come set TV;

–        Ripresa video dello spettacolo, regia video in diretta e trasmissione in streaming, il 30 ottobre 2017, in occasione della Festa del Cinema di Roma;

–        Ricezione presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatri e Sale del territorio nazionale;

–        Presenza in ciascuna di queste sale coinvolte di operatori video connessi con Rebibbia in feedback;

–        Prima e dopo lo spettacolo, dialogo in diretta fra il palco di Rebibbia e il pubblico in alcune delle sale coinvolte.

 

Organizzazione Tecnica e Allestimento Spazi

Impianti di Video-ripresa

 

–                      Per gli eventi in live streaming la sala di Rebibbia si trasforma in un vero e proprio studio televisivo, con 6 macchine da ripresa broadcast tri-ccd Full Hd presidiate da 4 operatori più un tecnico addetto al controllo. I segnali video confluiscono, tramite ponte radio, alla cabina di regia, dotata di monitor e mixer video digitale dove il regista di diretta, coadiuvato da un tecnico di regia, esegue in tempo reale il montaggio della ripresa. I flussi audio e video vengono poi inviati ad una Pc workstation per l’acquisizione e compressione in diretta del live audio/video in formato Flash Video per la trasmissione in rete.

–                      Una macchina mobile è espressamente dedicata alla ripresa delle reazioni del pubblico in platea a Rebibbia durante lo spettacolo.

–        La ripresa verrà poi resa disponibile su una piattaforma di web streaming per la fruizione libera del maggior numero di utenti possibili anche attraverso smartphone e tablet.

 

Streaming e Condivisione

 

–                      Parallelamente alla configurazione del sistema di trasmissione dal carcere di Rebibbia, viene predisposto l’apparato di ricezione. Ogni teatro è dotato di una workstation per la ricezione del flusso dati streaming e la proiezione sul palcoscenico mediante proiettore full HD. Viene inoltre allestito in alcune sale ospitanti uno spazio “social” con doppio flusso di dati peer-to-peer. E’ prevista infatti l’interazione in diretta fra Rebibbia e tutte le sale coinvolte, con la presenza di una camera con operatore e la possibilità di un dialogo live, commenti, interviste, saluti prima e dopo lo spettacolo fra palco e platee.

 

Fabio Cavalli

Responsabile Area Cinema e Teatro e Progetto Ottava Arte

 

Fabio Cavalli è un produttore teatrale e cinematografico, organizzatore teatrale, regista, autore, sceneggiatore, attore, scenografo, curatore di mostre, manager della formazione, docente del DAMS Università Roma3.

E’ direttore Generale del Centro Studi Enrico Maria Salerno, Presidente dell’Associazione Ottava Arte, Direttore del Teatro Libero di Rebibbia. Come regista ha portato in scena una trentina di spettacoli collaborando con Teatro Stabile di Genova, Teatro Archivolto, Arena del Sole-Stabile di Bologna, Teatro Stabile di Brescia, Festival di Benevento, Teatro Quirino-Vittorio Gassman, Teatro di Roma, Teatro Vascello. E’ stato condirettore artistico del Cartellone del Teatro Eliseo di Roma fra il 2007 e il 2009.

Con il Teatro Libero di Rebibbia ha portato in scena – fra gli altri titoli – Napoli milionaria di Eduardo, il Candelaio di Giordano Bruno,  Le Nuvole di Aristofane, La Tempesta, Amleto, Giulio Cesare di Shakespeare, l’Inferno di Dante, Sonata a Kreutzer di Tolstoj, La resistibile ascesa di Arturo Ui di B. Brecht. In collaborazione con Istituto LUCE e RAI Teche ha prodotto, scritto e diretto il film documentario “Italia ’60 – Attori sulle barricate!” – 2005. In associazione con Kaoscinematografica e RAI Cinema  ha prodotto il film “Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani. Ha diretto il documentario “Decennale dei Liberi Artisti Associati” – 2014, finanziato dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio. Con il cortometraggio “Naufragio con spettatore” ha vinto la Menzione Speciale della Giuria del Premio Migrarti 2016 alla 73° Mostra del Cinema di Venezia. E’ docente di “Etica, estetica e prassi del Teatro in Carcere”  presso il Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre (dal 2014), presso il Master di secondo livello in “Diritto penitenziario e Costituzione” – organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza Roma Tre e dall’Istituto Superiore di Studi Penitenziari (dal 2014), progettista e Docente di Teatro e Regia presso la Casa dello Spettacolo dal Vivo della Regione Lazio (2013/14), docente presso il Master in “Digital Heritage – Cultural communication through digital technologies” presso l’Università di Roma Sapienza (2014).

Come attore ha lavorato con alcuni protagonisti della scena italiana: Enrico Maria Salerno, Franco Zeffirelli, Alberto Lionello, Mario Missiroli, Gastone Moschin, Tony Bertorelli, Antonio Calenda, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Marco Sciaccaluga.

 

Premi come Autore e Regista

 

Come autore di teatro e cinema ha ricevuto importanti riconoscimenti

Premio Internazionale Teatro e Scienza (1996),

Premio Fondi La Pastora – Lazio Teatro (1997),

Premio Sicilia 2001,

Premio Anima per il Teatro 2009,

– Premio Internazionale Roberto Rossellini 2012,

– Premio Anima per il Cinema 2012,

– Premio Cristoforo Colombo 2012.

Con il film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, ha vinto la 62° Edizione del Festival del cinema di Berlino, cinque David di Donatello, Premio Speciale Nastri d’Argento al Cast. Del film è coproduttore, co-sceneggiatore, interprete, casting, scenografo e light designer della parte teatrale.

 

 

Mostre

 

– “Enrico Maria Salerno – Trame dello Spettacolo del ‘900” – Roma, Casa dei Teatri 2004;

-“Italia ’60: Attori sulle barricate!” – Roma, Casa dei Teatri – 2005;

-“Teatro in TV – Immagini dall’Archivio Storico Enrico Maria Salerno” – Roma, Casa dei Teatri, 2006.

 

Pubblicazioni

 

Dalla città dolente, in Dante e l’Arte, Universitat Autònoma de Barcelona, 2017

Teatro, Carcere, Democrazia, in Leussein – Rivista di Studi Umanistici, 1/ 2016

– Numeri, in Giornale delle Fondazioni, Milano settembre 2015

– La fiaba dai due finali, in Giornale delle Fondazioni, Milano luglio 2015

– Notizie dalla Città Dolente, in E’ una bella prigione il mondo, Quaderni del Circolo Rosselli 3-4/2013, Firenze 2013

Shakespeare in carcere, in Stratagemmi, Milano, 2013

Notizie dal male estremo, in Vivaverdi – SIAE, 9/2011

– La Ribalta, in Recito dunque sogno, Edizioni Nuove Catarsi, Urbino, 2009

Esca Viva, in “Hystrio” 3-1995, poi in “Quaderni del Teatro Stabile di Brescia”, 1996

 

E’ membro della Giuria dei David di Donatello.

E’ membro della European Film Academye giurato degli European Academy Awards.

 

                                                                                                                

 Davide Bressanin

Ufficio stampa

Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS

piazza Renato Negri, 6/2

16123 Genova

www.teatrodellatosse.it

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Staff_ReteGenova

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