Alto (Cuneo): domenica 5 agosto 2018 il raduno interregionale partigiano

Alto (Cuneo): domenica 5 agosto 2018 il raduno interregionale partigiano

In memoria di Felice Cascione e di tutti i caduti per la libertà

Domenica 5 agosto 2018, in Val Pennavaire, ad Alto, in Piazza San Michele, si terrà il raduno interregionale partigiano in memoria del Comandante Partigiano Felice Cascione, medaglia d’oro al valore militare e di tutti i caduti per la libertà. Il raduno è organizzato dal Comune di Alto e dalla sezione ANPI di Leca d’Albenga, in collaborazione con l’Istituto della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Cuneo, Isrecim – Imperia, Isrec– Savona, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e dei Comitati provinciali Anpi di Cuneo, Imperia, Savona. Felice Cascione, nato a Imperia nel 1918, fu antifascista attivo dal 1940. A partire dall’8 settembre 1943 iniziò il suo cammino di partigiano fondando a Magaletto la Prima Brigata partigiana dell’imperiese, che guidò sui monti della Liguria fino al 27 gennaio del 1944, quando trovò la morte da eroe ad Alto durante uno scontro con i nazifascisti, nel tentativo di salvare un suo compagno. Il partigiano Tonino Simondi, guardia del corpo di Felice Cascione, ci dà una testimonianza del quel tragico evento : “Mi ricordo bene quel drammatico 27 gennaio 1944, io ero di guardia insieme a Cigrè, erano circa le 6,30 del mattino e faceva un gran freddo. Eravamo in allerta per possibili attacchi tedeschi perché due giorni prima era scappato uno dei prigionieri fascisti catturati nella battaglia di Montegrazie. Il Battaglione tedesco ci attaccò con mezzi pesanti dal basso, nello scontro a fuoco Cascione fu ferito ad una gamba, rifiutò ogni tipo di soccorso per non mettere a repentaglio le nostre vite e per non pregiudicare la nostra ritirata. Ci ordinò di seguire Vittorio Acquarone (suo cugino) e di scappare verso Alto per mettere in salvo la banda. Ci siamo diretti per la mulattiera che portava verso Ormea e quando abbiamo saputo che Cascione era stato ucciso, ci siamo messi a piangere come dei bambini”.

Christian Flammia – 01 08 2018

Di Staff_ReteGenova

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