Covid-19 problematiche narrate sulla sicurezza da fonti ndr

Quando si parla del tanto acclamato discorso della sicurezza e dell’uso dei sistemi di protezione ma che poi nella quotidianità ci accorgiamo del contrario.

Scriviamo questo testo per nostro pensiero e su fatti di cui abbiamo avuto conoscenza, tra questi la domanda di eseguire un tampone rifiutata dal medico di famiglia, anche e sintomi forti di malessere erano presenti ma non vi era febbre:

Gentile Regione Liguria, in merito: alla sanità, al covid e ai tamponi….
Dite / scrivete che si cerca di mantenere il dilagare dell’epidemia covid-19 ma la realtà appare differente:
MEZZI PUBBLICI
– Autobus utenti si lamentano del numero di utenza che sale a bordo di un’autobus, della mancata distanza di sicurezza.
– della superficialità di alcuni utenti sulle norme di utilizzo dei dpi, a cominciare la mascherina,
– dei finestrini chiusi e aria condizionata accesa.
SCUOLA
di ufficiale non si sa ancora niente di concreto se l’annuncio di una sicura apertura delle scuole il 14 settembre. Nessuna comunicazione dalle scuole, almeno la scuola di mia figlia non si pronuncia e rimane nel silenzio completo. Nemmeno una email per informare dei comportamenti da attuare all’interno della scuola, del flusso di ingresso, del tempo pieno, delle attività scolastiche come la palestra, etc. insomma pochi giorni dal via nessuna informazione.
TAMPONI
Questo argomento mi risulta ancora peggio, sarà che i dati ufficializzati sui nuovi positivi, morti, ospedalizzati, etc portano ancora la Liguria ad essere tra le più basse di Italia, questo però credo che vada a scapito dei tamponi eseguiti e delle normative attuate per eseguire il tampone.

ESEMPIO DI RICHIESTA TAMPONE NON ACCETTATA

Si parliamo della sicurezza a cui si vorrebbero sottoporre i cittadini ma che la struttura sanitaria a partire dal medico di famiglia non vuole o non può attuare ponendo delle condizioni minime per chiedere il tampone.
Questo è un esempio e spero che sia limitato in quanto questa storia trovasse riscontri reali più espansi … c’è poco da stare allegri.
Ma veniamo ai fatti:
Nella giornata di ieri, una persona. n.d.r. per un diritto alla privacy, non si sentiva proprio bene, sintomi di nausa, stanchezza, fiato corto, raffreddore, mal di gola. Preoccupata per lei e l’ambito familiare e lavorativo che la circonda quotidianamente, e per il perdurare di questo grande senso di malessere terminato l’orario lavorativo e con fatica tornata a casa chiama il medico di famiglia. Quest’ultimo assimilate le sintomatologie liquida il paziente semplicemente ufficializzando che: SE NON SI E’ IN PRESENZA DI FEBBRE NON SI PUO’ PRESCRIVERE IL TAMPONE. e di considerare la sua sintomatologia come una probabile normale influenza. In giornata la donna è tornata a lavorare in quanto nel pomeriggio di ieri e sino alla mattinata di oggi le condizioni sono rimaste stabili.
 
Forse, chissà?, ha contratto il virus e continua normalmente a prendere il suo bus per andare a lavorare, incontrare il datore di lavoro e i suoi colleghi oltre che ai clienti.
Si forse è solo un’influenza, forse……
Ma un tampone potrebbe comunque accertare lo stato di salute ed evitare conseguenze disastrose sino alla morte di qualche parente o conoscente che è entrato in contatto col soggetto.
FORSE LA VITA UMANA E LA SICUREZZA NAZIONALE VALGONO MENO DEL COSTO DI UN TAMPONE?
No dico tutto questo perchè nei mezzi di comunicazione vari si fa tanto parlare di rispettare le normative di sicurezza per questa pandemia, di rivedere l’organizzazione scolastica e tanti altri bellissimi DISCORSI ma poi quando ci si trova di fronte alla realtà ti accorgi che IL SISTEMA DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATO POTREBBE FAR ACQUA DA TUTTE LE PARTI ?.
Ora questa è la parvenza e allora Cara Presidenza della Regione Liguria, relativa Giunta, e organizzazione dirigenziale in generale, o a chi di competenza all’interno della struttura. Vogliate cortesemente prendere come mezzo di protezione e sicurezza l’aumento non indifferente del numero di tamponi da eseguire, perchè se una persone decice che il tampone lo vuole fare lo stesso, proprio per la tranquillità di non infettare nessuno, si rivolgerebbe direttamente ad un pronto soccorso, questi ultimi diventerebbero nuovamente congestionati impedendo o ostruendo il normale svolgimento operativo.
Spero che quanto scritto, frutto di racconti e ipotesi non trovi riscontro reale e completo nella quotidianità degli eventi, che siano solo dei casi limitati ove le scelte sono intraprese da singoli individui che comunque svolgono e occupano cariche decisionali.
Stefano Brizzante

Di Staff_ReteGenova

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