Elisa, pacer molto speciale alla Mezza di Genova 2023

La Mezza di Genova: Elisa, pacer molto speciale alla Mezza di Genova 2023

I pacer sono podisti che, grazie alla loro esperienza, ci aiutano a raggiungere il tempo prestabilito nella distanza scelta, correndo a vari ritmi e proponendosi come vero e proprio riferimento cronometrico.

Se abbiamo un obiettivo, possiamo affidarci a loro per ottenerlo; saranno la nostra guida nel viaggio verso il traguardo motivandoci, aiutandoci nei ristori e sostenendoci nei momenti di difficoltà: insomma, ci renderanno il percorso più agevole e divertente.

Nell’edizione 2023 della Mezza Maratona di Genova i pacer che si assumeranno la responsabilità di aiutare i runner a centrare il proprio l’obiettivo sono 20, e tra loro c’è una donna molto speciale: Elisa Gobbi.

Elisa ha 50 anni, a 40 scopre di essere affetta da un neurinoma dell’ottavo nervo cranico; in quello stesso anno, prima di scoprire la malattia, si avvicina al mondo della corsa. Dopo l’intervento chirurgico a cui si sottopone, non si abbandona alla tristezza e alla desolazione e decide di riprendere in mano le scarpette da running cimentandosi nella 30 km dell’Alzheimer. Da quel momento in avanti la corsa assumerà un ruolo fondamentale nella sua guarigione, aiutandola anche a superare i momenti di solitudine e incertezza.

In ogni competizione i pacer hanno simboli che li contraddistinguono: solitamente indossano dei palloncini con un colore associato a ogni andatura, riportando il tempo stimato per chiudere la gara. Elisa indosserà il palloncino viola e sarà l’angelo custode dei runner della “Mezza” interessati a concludere in 2 ore. Li aiuterà a non partire troppo veloce, a non esagerare nei tratti più difficili, li faciliterà ai ristori e darà loro la giusta motivazione per non mollare.

Chi meglio di lei può dimostrare che per correre non bastano solo gambe ma servono anche cuore e testa! Elisa terrà alto lo spirito di tutti coloro che la seguiranno: la sua vera medaglia non sarà quella che riceverà all’arrivo, ma la soddisfazione che leggerà negli occhi di chi avrà tagliato il traguardo con lei.

Genova, 26 marzo 2023
Patrizia Lodi
Ufficio Stampa
La Mezza Maratona di Genova

 

Intervista a Elisa Gobbi

elisa gobbi mezza di genova

Noi dell’Ufficio Stampa della “Mezza” abbiamo intervistato Elisa per condividere la sua storia e riflettere sulla capacità di trasformare gli eventi negativi della vita in autentico dono.

Elisa ha scritto un diario a cui ha affidato la narrazione della sua storia; il risultato è stato la pubblicazione del libro La malattia, il dolore e la corsa, che racconta, appunto, come la scoperta della malattia abbia segnato l’avvio e la conquista di una serie di grandi traguardi.

La sua presenza alla “Mezza” di Genova è importante anche per il fortissimo valore simbolico: è il 16 aprile del 2013 quando si sottopone a un delicato intervento chirurgico. Dopo dieci anni esatti, quello stesso giorno Elisa chiuderà il cerchio del suo percorso urlando a gran voce la gioia della sua guarigione e portando alla vittoria i runner che vorranno seguirla.

 

d.

Elisa, cosa significa per te correre, alla luce del pregiudizio per cui, di fronte alla malattia, spesso ci si autoinfligge l’immobilità?

r.

Per me correre è tutta la mia vita: nei momenti più difficili, nei giorni di maggiore sconforto, indossavo le mie meravigliose scarpette e andavo a correre. Per me la parola immobilità non esiste nel mio vocabolario, a 48 ore dal mio delicatissimo intervento cerebrale, camminavo lungo i corridoi della Clinica di Piacenza; mi chiamavano la podista della stanza n. 57!

 

d.

Nonostante le avversità, non hai mai permesso alle difficoltà psicologiche di prendere il sopravvento. Come si arriva a tanta tenacia e caparbietà?

r.

I momenti di sconforto e grande avvilimento ci sono stati, è normale, uso sempre una frase dal giorno del mio intervento, “mi piego ma non mi spezzo”; ogni volta toccavo il fondo, ma ero pronta a risalire e la corsa mi aiutava.

 

d.

Cosa significa per te essere una pacer e anche nostra testimonial della “Mezza” 2023?

r.

Per me essere pacer della mezza maratona di Genova 2023 è un onore infinito, soprattutto il tempo delle 2 ore, perché appartiene al podista che sogna di chiudere la prima mezza, come è stato per me! E sono convinta che le gioie più grandi stanno proprio nelle prime volte, nelle prime vittorie personali, nelle prime sfide. Dentro quel gruppo ci saranno tanti sogni, ma soprattutto tanti cuori che batteranno forte, ognuno per un motivo diverso, ma tutti correndo!

 

d.

In occasione della pubblicazione del tuo libro, hai definito la corsa “un gancio di risalita” e in effetti il tuo racconto potrebbe risultare interessante a chiunque abbia voglia di ascoltare una bella storia di rinascita. Consigliato dunque anche a chi non corre?

r.

In tanti, dopo aver letto il mio racconto, hanno iniziato a correre: non ha importanza come uno corre o lo scopo per il quale lo fa! L’importante è che trovi nella corsa quel gancio di risalita, la forza per sé o per aiutare una persona cara. Non ci sono scuse di tempo per correre, basta mettere le scarpette e uscire all’aria aperta. C’è una frase del mio libro che mi è particolarmente cara: mentre corro le lunghe percorrenze e sento la stanchezza, il dolore dei muscoli indolenziti, mi chiedo: chi me l’ha fatto fare… Ma quando tocco il finisher e sento quella gioia senza confini, capisco che il mio mondo sta nel rumore costante dei miei piedi in corsa…. E dopo la fatica, a poche ore dall’arrivo, penso già alla prossima gara in corsa e di vita.

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La Mezza di Genova

Di Staff_ReteGenova

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