Emanuele Brignole e La Grande Peste di Genova, al Museo Beni Culturali Cappuccini, 8 giugno 2017, ore 18

Giovedì 8 giugno, alle ore 18, presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova (accesso da via Bartolomeo Bosco, dietro il Palazzo di Giustizia), si parlerà di Emanuele Brignole e del “suo” Albergo dei Poveri nel quadro della “Grande Peste” di Genova, la terribile epidemia che colpì la città tra il 1656 e il 1657 falcidiando oltre metà della popolazione genovese.


Alla “Grande Peste” di Genova è infatti dedicata, presso lo stesso Museo, un’importante mostra documentaria, aperta fino al prossimo 2 luglio. Vi si narrano sia l’entità della tragedia sia il contributo, di soccorso e generosità, offerto dai padri Cappuccini ai genovesi.


Negli stessi anni dell’epidemia e a seguito del suo scoppio, Emanuele Brignole, patrizio genovese, ebbe dai Padri del Comune l’incarico di costruire l’Albergo dei Poveri, presso la valle di Carbonara. Si diede così inizio a un modello di carità privata e di assistenza durato fino al Novecento.


Della storia dell’Albergo e del suo artefice, nell’ambito della pestilenza genovese del 1656-57, parleranno:

fra Vittorio Casalino, direttore del Museo dei Beni Culturali Cappuccini

Pietro Piciocchi, commissario straordinario dell’ASP Emanuele Brignole

Annamaria de Marini, storica, autrice del libro “Emanuele Brignole e l’Albergo dei Poveri di Genova” (Stefano Termanini Editore)

Stefano Termanini, editore.

Per altre informazioni:

Stefano Termanini Editore

www.stefanotermaninieditore.it

stefanotermaninieditore@gmail.com

via Domenico Fiasella, 3/12-14

16121 Genova

tel. 010.585155


Scheda del libro

Annamaria de Marini

Emanuele Brignole e l’Albergo dei Poveri di Genova

Stefano Termanini Editore, 2016

20,00, pp. 200, ISBN 978-88-95472-47-8

Sorto nel secolo che fu detto «dei Genovesi», quando la potenza e la ricchezza di Genova erano all’apice, l’Albergo dei Poveri fu istituzione caritatevole e reclusorio. La fantasia linguistica barocca lo definì «basilica di pietà» e «reggia dei poveri».

Pensato e fortemente voluto da Emanuele Brignole (1617-1678), l’Albergo, costruito in un’area al tempo periferica, sulla collina di Carbonara, era amministrato secondo una rigida disciplina. Quando vi entravano, i poveri erano divisi in uomini e donne e avviati ai laboratori – i «lavoreri» – ove veniva loro insegnato un mestiere che avrebbero dovuto svolgere per la loro intera vita.

Questa storia di carità e di lavoro è stata a lungo poco nota. Così come era poco noto, almeno prima degli studi di Annamaria de Marini, il profilo del suo fondatore Emanuele Brignole, ricchissimo membro di una delle famiglie più in vista del suo tempo, che, proprio in seguito al suo impegno nella fabbrica dell’Albergo, divenne bersaglio di aspre critiche e invidie. Di queste soffrì a tal punto da averne danno per la salute.

L’immenso spazio dell’Albergo dei Poveri, in parte in uso all’Università di Genova, resta tuttoggi uno straordinario museo da riscoprire. La storia vi ha lasciato una traccia profonda, che questo libro fa riemergere e che con vivacità racconta.

Contenuto del libro:

Il libro, nella sua prima parte, si propone di inquadrare la fondazione dell’Albergo dei Poveri nel contesto storico, economico e politico della Genova del Seicento e in particolare di analizzare il fenomeno della nascita dei reclusori in relazione al sistema di assistenza dei poveri e dei malati ereditato da Ettore Vernazza e di Virginia Centurione Bracelli.

In questa parte la ricerca storica di Annamaria de Marini si concentra sulla storia di Emanuele Brignole, fondatore dell’Albergo dei Poveri per poi passare a spiegare come sia avvenuta la scelta del luogo, come l’edificio sia stato realizzato e la cronologia delle fasi costruttive.

Molto interessante, documentato da rare fotografie, è il racconto della vita quotidiana che è passata tra queste mura: migliaia di persone tra il xvii e il xx secolo sono state accolte e ospitate nell’Albergo dei Poveri, qui hanno studiato e lavorato, organizzate secondo una disciplina ferrea.

Chiude la prima parte del libro il capitolo «L’Albergo dei Poveri oggi» che passa in rassegna le trasformazioni degli ultimi decenni: le nuove strutture assistenziali e l’ingresso negli ambienti dell’Albergo – a seguito di un’importante ristrutturazione – dell’Università di Genova.

La seconda parte del libro si propone quale visita guidata. Il libro accompagna il lettore negli ambienti di cui l’Albergo dei Poveri di Genova si compone e descrive le opere d’arte che vi sono contenute.

Sull’Autrice:

Annamaria de Marini, laureata in Lettere Moderne con indirizzo storico presso l’Università degli Studi di Genova e specializzata sulla storia genovese, si occupa di Genova sia come studiosa sia contribuendo a diffondere la conoscenza della sua storia e promuovendola sotto il rispetto turistico-culturale in Italia e all’estero.

Si acquista su: www.stefanotermaninieditore.it e nelle librerie cittadine (distribuzione: Il Libro)./





 

Di Staff_ReteGenova

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