La bussola

Museo Galata: La bussola

 

La bussola è lo strumento più antico per orientarsi e a bordo delle navi è lo strumento principe per individuare e percorrere la rotta: infatti l’ago della bussola, in qualunque luogo ci troviamo, segna sempre il Nord.

La storia

È certo che l’uso della bussola come strumento di navigazione risale all’anno 1100 e proprio i cinesi furono i primi ad usare uno strumento costruito da un ago calamitato, collocato su un pezzetto di sughero e messo a galleggiare sull’acqua contenuta in un piccolo recipiente. Si racconta che proprio i cinesi durante le feste introducevano barrette di ferro calamitato nelle dita delle statue che messe a galleggiare nei laghetti si rivolgevano sempre nella stessa direzione suscitando grande meraviglia negli spettatori.

I Greci e i Romani conoscevano solo una delle proprietà caratteristiche della calamita: quella di attirare a sé il ferro e non si erano accorti dell’orientamento costante di un piccolo elemento liberamente sospeso.

Non ci sono notizie certe su come la bussola arrivò in Europa: si pensa siano stati gli Arabi, durante il periodo delle crociate, a fare intermediari tra l’Oriente e l’Occidente. A partire dal Duecento in alcuni trattati di navigazione si accenna all’uso di un ago calamitato, galleggiante per mezzo di una cannuccia (calamai) sull’acqua di un vasetto, una sorta di astuccio di legno (boxum) da cui deriverebbe il termine italiano di bossolo e quello successivo di bussola.

Questa primitiva bussola entra in uso nel Mediterraneo a cavallo tra i secoli XI e XII, mentre la bussola vera e propria, nella forma in cui venne tramandata, comparve nel secolo successivo.

Fino al secolo scorso si pensava che la bussola fosse stata inventata da Flavio Gioia di Amalfi ma gli storici attribuiscono questo ad un errore di interpretazione di un testo latino, tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l’inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia. Spetta comunque agli amalfitani, che per primi avevano sviluppato intensi traffici con il Levante, anche prima delle Crociate, il merito di aver utilizzato le indicazioni dell’ago magnetico e di aver introdotto quei notevoli perfezionamenti che ne fecero uno strumento nautico indispensabile.

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Fonte: Galata Museo del Mare

Di Staff_ReteGenova

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