Nuova edizione del ciclo di conferenze sui temi legati all’attualità a Palazzo Ducale dal 27 aprile

Arcidiocesi: Nuova edizione del ciclo di conferenze sui temi legati all’attualità a Palazzo Ducale dal 27 aprile

Anche quest’anno, a cura dell’Ufficio Cultura della Diocesi, torna il ciclo di conferenze sui temi di attualità che tutti abbiamo imparato a conoscere con la denominazione di Cattedrale Aperta.

Quest’anno, però, sono molte le novità che caratterizzano questo tradizionale e importante appuntamento diocesano, di cui si sono svolte ben tredici edizioni.

Per scoprire quali sono le novità di questa nuova edizione abbiamo incontrato Padre Mauro De Gioia, Coordinatore dell’Ufficio Cultura della Diocesi.

 

Dopo lo stop causato dal protrarsi della pandemia, torna anche quest’anno il ciclo di conferenze che tutti conosciamo come “Cattedrale Aperta”. Sappiamo però che questa nuova edizione porta con sé tante novità: può illustrarcele?

Prima di tutto cambia il titolo, che d’ora in poi sarà “In-contro alla città”, ma cambia anche la sede: dalla Cattedrale ci sposteremo nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale; le conferenze inizieranno alle ore 18,30 e non più alle 20,30.

Abbiamo scelto questa soluzione per incoraggiare la partecipazione, in un orario che riteniamo più agevole per molti, ma anche per invitare, in un luogo celebre e conosciuto da tutti, le persone a riflettere sui grandi temi che via via verranno proposti.

Il bilancio di Cattedrale Aperta è senz’altro positivo, sia per i temi che nel corso di tanti anni sono stati proposti da relatori preparati e conosciuti a livello nazionale e non solo, sia per le presenze sempre numerose e interessate agli argomenti affrontati.

E’ giusto – oggi – cambiare per dare un ulteriore e tangibile segno della Chiesa in uscita e in ascolto del mondo.

E’ allo studio, ma al momento si tratta solo di un progetto, l’idea di portare i temi che via via saranno protagonisti di “In-contro a Genova” anche in alcune zone della Diocesi che si trovano in periferia, sempre nella volontà di uscire e farsi prossimi.

Sperando di essere ormai nella coda della pandemia, la volontà è quella di tornare nuovamente ad incontrarsi “in presenza”, cercando di coinvolgere la città, e coloro che magari sono lontani dalla vita diocesana o delle parrocchie.

 

Quale sarà dunque il filo conduttore di questa edizione?

Il tema scelto è quello del “prendersi cura”; presumibilmente questo sarà il leitmotiv di tutta l’edizione 2022-2023. La tematica richiama i concetti essenziali del magistero del Papa. Già nell’omelia di inizio pontificato, Francesco aveva invitato tutti, da chi occupa posti di resposabilità agli uomini e le donne di buona volontà, a essere “custodi”, ricordando che per avere cura degli altri bisogna in primo luogo avere cura di se stessi: “l’odio, l’invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!”.

Il primo incontro farà da introduzione ai seguenti, e illustrerà anche il taglio che si è scelto per affrontare la tematica del prendersi cura, partendo da una domanda: auspicando che realmente si stia uscendo dalla pandemia, cosa si aspetta la società dalla Chiesa, e cosa può offrire la Chiesa alla società?

 

Quali saranno i relatori della prima conferenza?

Interverranno Chiara Giaccardi e Mauro Magatti. Giaccardi è docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi; Magatti è docente di Sociologia Generale. Entrambi insegnano all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Anche nella scelta dei relatori abbiamo voluto dare un segnale di Chiesa in dialogo e in ascolto: come forse saprete, Chiara Giaccardi e Mauro Magatti sono coniugi. La loro testimonianza sarà proprio un dialogo familiare su temi attuali. Questo costituisce un valore aggiunto rispetto a quanto vorranno dirci i relatori sul tema della cura e del prendersi cura.

Recentemente Mauro Magatti ha partecipato come segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Taranto “Il pianeta che speriamo”; qualche anno fa Chiara Giaccardi, intervenendo come relatrice ad un convegno della Federazione dei Settimanali Cattolici Italiani, aveva messo in risalto l’importanza delle relazioni e del territorio in cui esse si muovono.

 

Come si inserisce “In-contro alla città” nel cammino sinodale della Diocesi?

Le novità introdotte da quest’anno vogliono proprio far emergere quella dimensione di ascolto e dialogo che sono le caratteristiche intrinseche del cammino sinodale. Il tema delle conferenze, inoltre, va a toccare un nervo scoperto della sensibilità degli uomini e delle donne di oggi, così provata da due anni di pandemia che ha portato in primo luogo molti lutti e tanta sofferenza in tante famiglie.

Infine, anche nel lavoro di preparazione di questa proposta alla città si è potenziato il lavoro di equipe, che ha coinvolto più attori in un metodo sinodale.

Francesca Di Palma

Fonte: Arcidiocesi Liguria

Di Staff_ReteGenova

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