Ooho balls. Le palline di gelatina biodegradabili

News Osservatorio Raffaelli: Ooho balls. Le palline di gelatina biodegradabili

Ooho balls

Dall’Inghilterra una nuova start-up ha creato dei contenitori per liquidi piccoli e funzionali

Un’altra idea interessante, originale e soprattutto 100% ambientale sta prendendo forma nell’ambito della “sperimentazione biodegradabile”.
Si tratta di bolle di gelatina – chiamate Ooho balls – contenenti acqua o altri generi di bevande.
Già lo scorso anno Ambient&Ambienti ha raccontato che dall’Islanda hanno dato alla luce delle bottiglie realizzate interamente in alghe, in grado di ospitare l’acqua e che – a mano a mano che si svuota – si ripiega su se stessa fino a decomporsi (Leggi: Alghe. Dall’Islanda, la bottiglia 100% bio).
Sulla stessa lunghezza d’onda, le bolle di gelatina arrivano dall’Inghilterra.

Ooho balls. Piccole, bizzarre. Assolutamente comode

Queste palline si presentano non tanto grandi, dalle dimensioni più o meno variabili ma comunque pari ad un boccino o una pallina da tennis tavolo.
È trasparente, bianca piuttosto che colorata, addirittura aromatizzata, ed anche in questo caso si fa ricorso all’utilizzo delle alghe quale componente della membrana che avvolge il liquido; la ragione risiede nella sua qualità di resistenza coniugata alla flessibilità.
Senza tralasciare il fatto che è commestibile. Come fare a berla?
Piuttosto la domanda giusta dovrebbe essere: come fare a mangiarla?

Ooho ballsSi, perché le Ooho balls si infilano in bocca come un piccolo frutto, si rompe la membrana e se ne beve il contenuto. Il rivestimento lo si butta via, come una buccia, con la consapevolezza che essendo totalmente biodegradabile non si origina un rifiuto. Oppure – perché no – la si mangia!

L’obiettivo per nulla celato è quello di proseguire nella campagna al consumo e allo spreco di plastica, sostituendo le comuni bottiglie d’acqua, come campeggia sulla home page del sito ufficiale del laboratorio: We make packaging disappear, “Facciamo scomparire l’imballaggio”. La bottiglia, appunto.

La Skipping Rolls Lab
Ooho balls
Da sinistra: Pierre-Yves Paslier, Rodrigo García González, Lise Honsinger. Fonte: Skipping Rolls Lab

Dietro la Ooho balls, come prima accennato, c’è un laboratorio di ricerca inglese guidata da una start-up fondata da tre ricercatori, la Skipping Rolls Lab.
Insieme al loro team di ricerca, da alcuni anni stanno lavorando a queste “bottigliette alternative”, arrivando nel 2014 a presentarlo presso un evento scientifico.

Ora, come tutte le start-up cerca finanziamenti per poter entrare nel commercio e nella vendita vera e propria: attualmente è stato solo presentato in alcune fiere e manifestazioni per dare visibilità e far conoscere il prodotto gelatinoso.

La Skipping Rolls Lab ambisce – come indicato nel sito stesso – ad essere pioniere dell’uso di materiali naturali estratti da piante e alghe, per creare imballaggi a basso impatto ambientale, abbattendo anche i costi della plastica e con emissioni di CO2 tendenti allo zero. La nuova frontiera ambientale, con Ooho balls, vuole essere un passo avanti anche al concetto di riciclo.
«Don’t recycle water bottles, eat them instead». Chiaro, no?

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Fonte: News Osservatorio Raffaelli

Di Staff_ReteGenova

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