Stagione Teatro 17.18: IL CIRCO CAPOVOLTO* (Fuori Stagione)

Teatro Altrove: Stagione Teatro 17.18: IL CIRCO CAPOVOLTO* (Fuori Stagione)

ALTROVE STAGIONE TEATRALE 17.18
Sabato 24 MARZO 2018 – ORE 21
SPETTACOLO FUORI STAGIONE

IL CIRCO CAPOVOLTO*

di e con Andrea Lupo
dall’omonimo romanzo di Milena Magnani
regia Andrea Paolucci
musiche originali David Sarnelli
elementi di scena Laura Soprani
disegno luci Antonio Bianco
una produzione Teatro delle Temperie
in collaborazione con Teatro dell’Argine

 

Lo spettacolo nasce, prima di tutto, dalla curiosità verso un popolo, quello Rom, che pur vivendo all’interno della nostra comunità ha nei secoli mantenuto la propria identità. Le differenze sono il vero filo rosso di questo spettacolo. Le differenze come valori aggiunti e non come ostacoli, non come limiti invalicabili, non come pretesti per allontanarsi. Le differenze come occasioni, come opportunità, come incontri. Differenze fra le stesse persone che vivono all’interno dei campi; fra chi vive nei campi e chi vive fuori dai campi. Differenze fra chi arriva nei campi e chi nasce già nei campi e da lì non ha nessuna speranza di andarsene. Differenze fra chi non è neppure più in grado di immaginare una differenza per se, per la propria famiglia, per la propria gente e chi invece riesce ancora a vedere negli occhi curiosi dei bambini una possibilità di futuro e forse di riscatto. Uno spettacolo intenso ed emozionante. Un vortice in cui memoria, appartenenza, famiglia e sangue si mescolano a guerra, deportazioni, tradimenti, fughe e vendette. Un circo costretto in dieci scatoloni in attesa di liberare tutto il suo carico di storie di umanità, di gioia e leggerezza Un uomo in fuga che si racconta a un gruppo di bambini di un campo rom e lascia a loro in eredità quegli scatoloni che oltre a un circo contengono tutta la storia della sua famiglia. Sette bambini con occhi pieni di incantamento trovano finalmente fra un trapezio, cinque clave e qualche vecchio costume una nuova speranza di riscatto e di felicità. Branko Hrabal è morto, sette pugnalate lo hanno ucciso fuori da un campo nomadi vicino al suo corpo c’è Senija, una bambina che lo guarda come aspettando che si svegli. Branko è arrivato in quel campo con i dieci scatoloni del circo ereditato da suo nonno. Nel campo ha trovato un gruppo di bambini curiosi che lo hanno quasi obbligato a raccontare la storia di quegli scatoloni. Nascosti nelle cantine di un vecchio palazzo abbandonato i bambini ispirati da Branko hanno lavorato sodo e hanno dato vita ad un nuovo circo. Un circo sottoterra, un circo capovolto.

Fonte: Teatro Altrove

Di Staff_ReteGenova

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