Winter School 2019 Gestire il cambiamento – Le soluzioni possibili

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WINTER SCHOOL 2019 GESTIRE IL CAMBIAMENTO LE SOLUZIONI POSSIBILI

Endrizzi: “più trasparenza nelle nomine per recuperare la fiducia dei cittadini”


Wiston Churchill una volta disse “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”, la massima del grande statista inglese si può applicare, senza timore di sbagliare, alla sanità italiana o più nello specifico al patto per la salute 2014-2016 ormai conclusosi. Un accordo più politico che pratico e per questo ad anni dalla sua sottoscrizione suona come un’occasione perduta. Proprio questa occasione perduta e i progetti per il nuovo patto per la salute che verrà discusso al Ministero della Salute è il centro della seconda giornata della Winter School 2019, organizzata da Motore Sanità con il patrocinio di Regione Lombardia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Nel corso della tavola rotonda è intervenuta l’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per difendere l’operato del suo Governo. “Il precedente Patto della Salute ha avuto il merito di mettere attorno ad un tavolo di discussione tutti gli attori che concorrono nell’offrire il servizio sanitario alla popolazione – afferma Lorenzin – dagli esponenti dell’SSN, Regioni, MeF, MIUR, oltre che categorie e associazioni. Inoltre siamo riusciti a mantenere vivo quel gruppo per ben 5 anni – prosegue l’ex Ministro – legge di bilancio dopo legge di bilancio”. L’ex parlamentare ci tiene a sottolineare l’importanza di non sprecare il lavoro già svolto ma anzi di proseguire quel lavoro, tenendo però conto del cambiamento che la sanità ha subito negli ultimi anni. “Non siamo riusciti a raggiungere il 100% degli obbiettivi fissati nel patto per la salute però siamo riusciti in ogni caso a creare un solco dove i legislatori attuali possono lavorare, portando a termine i nostri obbiettivi oltre che fissarne di nuovi”. Il nuovo patto che coprirà il triennio 2019-2021 cercherà non tanto di camminare nel tracciato lasciato dai governi passati quanto cercare di dare un imprinting che rispecchi la nuova maggioranza di Governo. “La lotta alla corruzione è un punto fondamentale per garantire un ottimo servizio assistenziale – interviene Giovanni Endrizzi, componente 12a commissione permanente (igiene e sanità) del Senato – con la nuova legge ‘spazzacorrotti’ abbiamo nuove armi a disposizione,  però vorremmo introdurre nel patto per la sanità nuove cose. Perchè – prosegue il senatore – dobbiamo recuperare la fiducia del cittadino quindi migliorare il servizio e razionalizzare la spesa, la chiave di volta è migliorare la governance dei processi dell’approvvigionamento e rendere più trasparenti le nomine.
L’ultimo punto è particolarmente importante perchè maggiore trasparenza non vuol dire soltanto un migliore personale dirigente – aggiunge Endrizzi  ma serve anche per valorizzare il merito della classe medica e degli amministratori di eccellenza che abbiamo in Italia e che a volte non vengono presi in considerazione”. La ricetta del senatore per il nuovo patto per la sanità è quindi di migliorare la trasparenza e la corruzione, limitando gli sprechi chiamando le Regioni a una co-responsabilità a una competizione virtuosa. Il nuovo accordo però non potrà fare a meno di stanziare nuovi fondi per una sanità ormai ridotta all’osso. “Il patto non può prescindere dal punto di vista delle risorse – dichiara Giovanni Gorgoni, AReSS Puglia – e risorse non si intendono solo i fondi, anche se necessari, anche le risorse umane che sono il cuore pulsante della sanità. Inoltre spero – prosegue Gorgoni – che nel patto sia dato risalto alle reti cliniche sia regionali che interregionali, che in molti casi come nell’esempio nella rete oncologica pugliese stanno dando ottimi risultati”. Nel corso della tavola rotonda si è anche discusso di un’altro cambiamento che sta per travolgere il Ssn, l’autonomia regionale differenziata. “Molti dei temi oggetto del Patto, dalla compartecipazione alla spesa al rispetto degli obblighi di programmazione, dall’implementazione delle infrastrutture ai fabbisogni di personale specializzato – sottolinea Sonia Viale vicepresidente di Regione Liguria – sono in gran parte gli stessi oggetto delle richieste di autonomia: per questo come Regioni abbiamo chiesto una clausola di salvaguardia dell’autonomia nella redazione del nuovo Patto per la Salute”. Il cambiamento in ambito sanitario però non può escludere gli OS, che chiedono per questo nuovo patto una grande attenzione per i servizi domiciliari. “Colgo questa occasione per lanciare un appello – Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale FNOPI – perché di ospedali ci siamo sempre occupati, però oggi i bisogni di salute sono fuori dagli ospedali i bisogni di continuità e di presa in carico, utili a tutta la comunità. Inoltre chiedo – prosegue il presidente – di non abbandonare tutto il lavoro fatto in passato in ambito socio-sanitario, ma di continuare su quella strada che ci stà portando nella direzione giusta”.


‘La politica del farmaco e dei dispositivi medici dall’HTA al payback’

Giovanna Scroccaro, Direzione Farmaci, Dispositivi e Protesica, Regione del Veneto ha introdotto la tavola rotonda intitolata ‘La politica del farmaco e dei dispositivi medici dall’HTA al payback’, un tema sfidante da sostenere. Gli attuali sistemi di controllo della spesa dei farmaci a livello statale consistono nella definizione del prezzo rimborsato, la limitazione di alcuni ambiti di utilizzo e il payback. A queste misure si aggiungono azioni regionali finalizzate a migliorare l’appropriatezza prescrittiva e gli acquisti tramite gara. Nonostante queste misure il tetto programmato di spesa dei farmaci viene superato ogni anno e l’unico mezzo per compensare l’eccedenza di spesa è rappresentato dal payback. Per i dispositivi medici non esiste nemmeno una definizione nazionale del prezzo, che è libero e contrattato unicamente a livello periferico dalle singole centrali di acquisto: la conseguenza è l’ampia e non giustificata variabilità regionale dei prezzi. Anche per i dispositivi medici il tetto di spesa programmato dallo Stato viene superato ogni anno. Il pay back dei farmaci e dei dispositivi rappresenta quindi una opzione oggi non eliminabile nella prospettiva del servizio sanitario nazionale che rappresenta il principale acquirente dei farmaci e dei dispositivi medici, almeno fino a quando non verranno messe in atto misure alternative efficienti che consentano di garantire i livelli di spesa programmati.
“Lo scompenso cardiaco sta diventando la più frequente causa di ricovero in tutta Italia – ha detto Sebastiano Marra, direttore Dipartimento Cardiologia Villa Pia Hospital, Torino – generalmente sono pazienti anziani, complessi e con molte comorbidità. Per questo, la diagnostica è importante poiché tende a darci informazioni sempre più precoci nel prevenire recidive.
Inoltre, la terapia interventistica ci sta permettendo di trattare pazienti considerati senza speranze fino a pochi anni fa. Non si tratta solamente di migliorare la vita, ma sicuramente la qualità. La regione Campania ha come snodo strategico il nuovo Tavolo permanente per la farmaceutica regionale. Ne ha parlato Ugo Trama, responsabile della UOD 08 ‘Politica del Farmaco e Dispositivi’ presso la Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del SSR, Regione Campania. “Il Tavolo si riunisce mediamente con cadenza mensile, e vi partecipano clinici, farmacisti, farmacologi e esperti di farmacovigilanza. Secondo la strategia regionale si va verso un superamento del prontuario regionale eanalogamente perdono di significato i prontuari locali. Inoltre, il Tavolo ha anche responsabilità in tema di HTA (Health Technology Assessment) e di monitoraggio consumi e si avvale principalmente della collaborazione dell’Università ‘Federico II’ di Napoli.Per quanto concerne gli acquisti la Regione si avvale della centrale di acquisto SoReSa per circa il 70-80 per cento, che cura anche la piattaforma per monitorare e incrociare registri e consumi. Per la gestione dei payback, ove previsti, l’intenzione regionale è quella di ritornarli alle aziende”.

 

L’evento “Winter School 2019. Gestire il cambiamento – Le soluzioni possibili” è stato organizzato da Motore Sanità e realizzato con il contributo incondizionato di

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Ufficio stampa Motore Sanità

Marco Biondi

 


Di Staff_ReteGenova

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